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07 AGOSTO 2015 GEMELLAGGIO CON SAMBUCA DI SICILIA

MARIA, MADRE DI CONDIVISIONE

Condivisione. È certamente questa la parola chiave che ha accomunato le Congregazioni Maria SS. del Balzo di Bisacquino e Maria SS. dell’Udienza di Sambuca di Sicilia, guidate rispettivamente dai Superiori Salvatore Caronna e Vita Agozzino e dai Superiori Felice Caloroso e Maria Buscemi, in occasione del pellegrinaggio al Santuario svoltosi nella serata del 7 agosto scorso.

I fedeli delle due comunità hanno infatti condiviso un percorso non solo fisico ma anche devozionale iniziato a maggio, quando una nutrita delegazione di consorelle e confratelli della Congregazione bisacquinese ha preso parte alle celebrazioni in onore della Madonna dell’Udienza a Sambuca. Adesso, la presenza dei sambucesi, venuti ad omaggiare la Madonna del Balzo sul monte Triona, ha sancito il gemellaggio spirituale tra le due Confraternite e fornito spunti di riflessione sull’orma che Maria profondamente stampa nei suoi figli, qualunque sia la realtà che essi vivono.

Infatti, tutto il tragitto, iniziato come di consueto dai Pileri, è stato scandito dalla recita del Santo Rosario e poi dai canti mariani ad una sola voce e con cuore unanime, evidenziando il sincero affratellamento di chi prega la Madre di Dio con la convinzione di essere suoi fedeli non solo per un  medaglione o una fascia che li identifica come tali, ma soprattutto per l’anelito di poter essere, al Suo materno sguardo, graditi come figli bisognosi di celeste conforto.

L’erta salita e l’afa serale non hanno impedito a tutti i convenuti di presentarsi ai piedi della sacra effigie custodita nel Santuario e di prestare attenzione alla messa che ha concluso il pellegrinaggio e che è stata un altro momento di condivisione, questa volta delle anime, aperte a ricevere Gesù nell’Eucarestia.

Dopo aver nutrito lo spirito, si è pensato di ristorare anche il corpo. La generosa offerta delle Congregazioni maschile e femminile di Maria SS. del Balzo ha permesso di allestire, nel sagrato del Santuario, un banchetto di cibi gustati dai convenuti e da tutti i visitatori che ogni giorno, fino a tarda sera, vengono a trovare la Vergine nel sito da Lei scelto ormai 351 anni fa.

Secoli di storia che hanno visto passare intere generazioni su questo balzo, a pregare insieme, a piangere e a gioire, a godere di un panorama ineffabile, a sostare un attimo per poi ripartire, ma sempre condividendo l’amore per Maria, luce che illumina e stella che risplende, parola che conforta e sorriso che sostiene, come il 7 agosto scorso, quando l’evangelico “ut unum sint” si è concretizzato nello snodarsi di pellegrini colmi dell’insostituibile leggerezza dell’essere che si affida tutto a Dio, dall’alba al tramonto dei giorni.

Prof. Pietro Fischietti